Roaming: all’estero tra opportunità, problemi, 5G e il boom delle eSIM

di Andrea Trapani

Con la ripresa dei viaggi globali nel periodo post-pandemia, i clienti di rete mobile si aspettano di poter mantenere una connettività digitale senza soluzione di continuità anche all’estero, simile a quella che sperimentano a casa. Tuttavia, l’esperienza di roaming rimane una sfida significativa e spesso trascurata per i viaggiatori.

Un’analisi di Opensignal rivela che le esperienze mobili dei viaggiatori che utilizzano il roaming differiscono notevolmente da quelle degli utenti locali in alcune delle destinazioni più popolari del mondo, sollevando importanti questioni per gli operatori di rete mobile (MNO) su come migliorare l’esperienza dei loro clienti.

Roaming: un’esperienza mobile assai diversa tra le offerte locali e quelle degli stranieri

Come sappiamo il roaming consente ai dispositivi mobili di accedere ai servizi di rete al di fuori della copertura della rete domestica, ma una scarsa esperienza di roaming—caratterizzata da chiamate interrotte, basse velocità dei dati o addebiti imprevisti—può ridurre notevolmente la soddisfazione del cliente, portando persino alla perdita del cliente stesso.

Secondo Opensignal, ad esempio, oltre un quinto (22%) degli utenti nel Regno Unito ha cambiato o intende cambiare operatore a causa della reintroduzione dei costi di roaming a seguito della Brexit, sottolineando l’importanza di una gestione efficace del roaming per gli MNO.

5G in roaming meno diffuso del previsto

Uno dei risultati principali dell’analisi di Opensignal è che i viaggiatori in roaming trascorrono meno tempo collegati alle reti 5G rispetto agli utenti locali. I dati mostrano che, in media, i viaggiatori trascorrono il 60% di tempo in meno sulle reti 5G rispetto ai residenti. Questo fenomeno è dovuto a diversi fattori, tra cui una copertura limitata del 5G, l’assenza di accordi di roaming 5G e le pratiche di gestione delle reti da parte degli operatori, che spesso danno priorità agli utenti locali.

Nelle città con una minore disponibilità di reti 5G per i roamers, questi sono spinti verso reti più lente come il 3G e il 2G. In città come New York, ad esempio, i viaggiatori trascorrono, in media, quattro ore in meno al giorno connessi al 5G rispetto ai locali. A Doha, i viaggiatori trascorrono fino a sei ore e mezza in più sulle reti 3G e 2G rispetto ai locali. Questa differenza di accesso a reti più veloci ha un impatto significativo sulle velocità di internet e sull’esperienza complessiva dei viaggiatori, in particolare per attività che richiedono un uso intensivo dei dati come lo streaming video.

Wi-Fi sempre più ricercato dai turisti

A causa dei costi elevati del roaming e della qualità non sempre soddisfacente delle connessioni mobili, i viaggiatori tendono a fare maggiore affidamento sulle reti Wi-Fi.

I dati di Opensignal mostrano che i viaggiatori utilizzano il Wi-Fi molto più dei residenti: il 56,4% del tempo contro il 49,8% dei residenti. Questa maggiore dipendenza dal Wi-Fi può indicare una certa insoddisfazione per la qualità delle reti mobili disponibili durante il roaming.

Nei mercati del Sud-Est asiatico, come Thailandia, Malesia e Indonesia, gli utenti internazionali trascorrono più tempo connessi al Wi-Fi rispetto ai loro paesi d’origine. Questo contrasta con l’Europa, dove gli utenti tendono a utilizzare meno il Wi-Fi quando si trovano all’estero, grazie alle regole “roam like at home” dell’Unione Europea che consentono ai clienti di utilizzare i loro pacchetti di voce e dati senza costi aggiuntivi quando si spostano all’interno dell’UE.

Un’opportunità unesplorata: i “Silent Roamers”

Un altro dato significativo dell’analisi di Opensignal riguarda i cosiddetti “Silent Roamers”, viaggiatori che non utilizzano affatto le reti mobili durante il roaming. Questa categoria rappresenta il 10-20% dei viaggiatori nelle varie città analizzate (tra cui Roma per l’Italia, ndr).

La maggior parte di questi utenti ha dispositivi più datati, che spesso faticano a connettersi alle reti moderne o sono soggetti a disconnessioni frequenti. Questo comportamento rappresenta un’opportunità di monetizzazione non sfruttata per gli operatori, che potrebbero fornire soluzioni specifiche per incentivare l’uso dei dati mobili.

Il ruolo delle eSIM nell’esperienza di roaming

Saily, nuova soluzione fra le eSIM

La tecnologia eSIM offre una maggiore flessibilità per i viaggiatori (si veda il nostro partner Saily, ad esempio), consentendo loro di passare facilmente tra più reti su un singolo dispositivo. Questo è particolarmente utile per coloro che gestiscono linee di lavoro e personali separate o per i viaggiatori frequenti.

Secondo Juniper Research, il numero di utenti di eSIM per viaggi aumenterà del 440% nei prossimi cinque anni, passando da 40 milioni nel 2024 a 215 milioni nel 2028, trainato dall’adozione rapida di smartphone abilitati all’eSIM e da piani digitali.

Inoltre, i dati di Opensignal mostrano che una quota significativamente maggiore di utenti cambia operatore quando utilizza un dispositivo con il servizio eSIM attivo. Negli Stati Uniti, il 3,1% di tutti gli utenti ha cambiato operatore nel primo trimestre del 2023, percentuale che sale al 15,9% tra gli utenti con eSIM attive. Questo trend suggerisce che l’eSIM potrebbe essere uno strumento chiave per migliorare l’esperienza di roaming dei clienti.

L’analisi di Opensignal mette in luce la necessità per gli operatori di rete mobile di affrontare le sfide uniche che i viaggiatori in roaming devono affrontare. Invece di concentrarsi solo sul prezzo, gli operatori dovrebbero garantire un’elevata qualità dell’esperienza per i loro clienti, ovunque essi si trovino. Le intuizioni di Opensignal offrono agli MNO gli strumenti per comprendere meglio le esperienze di roaming dei propri clienti, migliorare la qualità del roaming e negoziare con i partner per garantire che i viaggiatori godano di una connettività mobile fluida e affidabile ovunque vadano.