Mario Draghi e il futuro dell’Europa, Lindqvist illustra la visione Ericsson

di Redazione

Ieri è stato diffuso il rapporto “The future of European competitiveness” di Mario Draghi.

Questo il commento di Jenny Lindqvist, Senior Vice President, Head of Ericsson Europe & Latin America, il cui focus è sull’industria delle telecomunicazioni e sulla digitalizzazione del continente Europeo.

Siamo un’azienda tecnologica europea leader a livello mondiale e vogliamo vedere un’Europa competitiva nell’era digitale, ma ciò sarà possibile solo se avremo un mercato delle telecomunicazioni sostenibile che incoraggi gli investimenti in infrastrutture di comunicazione avanzate.

La relazione di Draghi è un invito all’azione tempestivo, che mette a fuoco le sfide che l’Europa deve affrontare e il ruolo fondamentale che la connettività svolgerà per colmare il suo divario di competitività, in quanto fattore abilitante dell’innovazione e di tecnologie esponenziali come l’IA. Il rapporto sottolinea giustamente la necessità di facilitare il consolidamento nel settore delle telecomunicazioni e l’armonizzazione delle migliori pratiche di tariffazione dello spettro in tutta l’UE. Entrambi sono fattori chiave per la realizzazione di un vero mercato unico delle telecomunicazioni e per incentivare lo sviluppo delle infrastrutture al fine di colmare il divario di produttività.

È il momento di agire per affrontare i problemi strutturali del mercato europeo delle telecomunicazioni e mettere la leadership tecnologica in cima all’agenda europea.

Ericsson è  il principale fornitore globale di reti 5G avanzate, sicure e affidabili, e i principali analisti indipendenti come Gartner, Frost & Sullivan e Omdia lo riconoscono come leader tecnologico nel 5G. Supporta 160 delle 308 reti 5G commercialmente attive a livello globale e circa il 50% del traffico 5G mondiale, al di fuori della Cina, passa attraverso la rete radio di Ericsson.

L’azienda investe circa 5 miliardi di euro all’anno in R&S; ha circa 100.000 dipendenti a livello globale, di cui il 35% in Europa; ha 21 centri di ricerca e sviluppo in Europa, 60.000 brevetti concessi e più di 100 accordi di licenza firmati.