Il caso Eolo non finisce, almeno a livello di cronaca, di fornire aggiornamenti.
Ieri l’AD Luca Spada, una volta rientrato a casa, ha parlato nuovamente con un post su Facebook: “Torno uomo libero dopo 1 settimana di privazione della cosa più preziosa che un uomo ha: la libertà personale, sancita e protetta dal tredicesimo articolo della nostra Costituzione della Repubblica Italiana.
Sono stato accusato dal Sig. Davide Rota, Amministratore Delegato della Linkem Spa, nostro noto CONCORRENTE, di furto e impossessamento di frequenze radio (!!!) e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Per me è un’accusa pesantissima. Proprio per me che ritengo di aver servito per 25 anni il nostro Stato con dedizione, umiltà e rigore etico.
Rigetto nella maniera più assoluta queste ignobili accuse che ledono la mia dignità personale, la mia reputazione e quella dell’azienda che ho l’orgoglio di aver fondato e gestito.
Per me il rispetto dello Stato è Sacro e il solo pensiero che qualcuno pensi che io l’abbia danneggiato mi fa rabbrividire. […]
GRAZIE GRAZIE GRAZIE alle tantissime persone amici, imprenditori, politici, clienti di EOLO e la mia famiglia che con l’hashtag #iostoconluca mi hanno sostenuto in questa difficile settimana.
La vostra energia mi ha aiutato tantissimo. Non vedo l’ora di ringraziarvi personalmente uno ad uno.
Vi voglio bene.”
Un’accusa verso Linkem ribadita anche nella conferenza stampa di ieri pomeriggio.
Dopo aver elencato – ricorda VareseNews, presente all’evento – i successi di Eolo in questi ultimi anni, centinaia di migliaia di famiglie e persone connesse nei luoghi più remoti d’Italia, 400 dipendenti e continui investimenti per migliorare il prodotto, Spada è entrato nel particolare puntando subito il dito contro i concorrenti di Linkem e il suo amministratore Davide Rota, rei di aver fatto partire il procedimento con le loro denunce: «Contro questa concorrenza sleale prenderemo provvedimenti una volta acclarati i fatti che mi vedono, mio malgrado, coinvolto».