A fine marzo gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di circa 130 mila unità rispetto al trimestre precedente (-500 mila unità rispetto a marzo 2018), con Tim che per la prima volta scende sotto il 50%. I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel marzo del 2015 oltre il 93% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi a meno del 55%, pari ad una flessione di oltre 8 milioni di linee. Nello stesso periodo (marzo 2015 – marzo 2019) sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+6,35 milioni di unità), FTTH (+650 mila) e FWA (+ 680 mila). Il peso delle linee broadband in tecnologia xDSL per la prima volta scende al di sotto del 50%.
Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s, infatti, rappresentano a marzo 2019 meno del 23% delle linee broadband e ultrabroadband, rispetto al 74% del marzo 2015. Nello stesso periodo, viceversa, il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è passato dal 4,5 al 48,5%. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,2%, seguito da Vodafone (16,3%), e da Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%.
Nella rete mobile, si registra su base annua una crescita complessiva di 3,4 milioni di sim: tale aumento è dovuto all’incremento delle sim M2M, cresciute di 4,7 milioni di unita, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 1,2 milioni di unità. Tim si conferma leader di mercato (30,5%), seguita da Vodafone e Wind Tre con una quota intorno al 29%. Il nuovo entrante Iliad, nei primi nove mesi di attività, rappresenta il 3,2% del mercato.
Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human”, escludendo quindi le M2M, il nuovo operatore raggiunge il 4,0%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,9 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 32,1%. Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel primo trimestre dell’anno poco meno del 70% delle linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in 5,4 GB/mese in crescita del 55% rispetto a marzo 2018.
Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, nel mese di marzo 2019, 42 milioni di utenti medi giornalieri hanno fatto accesso ad Internet, per un totale di 87 ore di navigazione mensile a persona. Continua a crescere l’audience dei principali social network, dove Facebook con 36 milioni di utenti unici (pari all’85% dei navigatori) si conferma il social maggiormente frequentato, seguito da Instagram (gruppo Facebook) visitato dal 60% degli internauti e Linkedin, social network professionale, che raggiunge in media circa 18 milioni di utenti.
Fonte: comunicato stampa AGCOM