Un’emozionale racconto di Open Fiber racconta l’efficacia delle connessioni ottiche in un angolo di Paradiso nel nostro Mar Tirreno.
Si racconta che le caverne vulcaniche al largo della costa settentrionale siciliana fossero il luogo in cui il dio Eolo custodiva i venti per liberarli a suo piacimento. Ancora oggi l’arcipelago delle Eolie, con i suoi paesaggi di ossidiana, natura incontaminata e lava incandescente affascina registi e letterati, ma anche comuni viaggiatori che inevitabilmente se ne innamorano.
È proprio a partire da questo scenario sospeso a metà tra realtà e leggenda che il piano Banda Ultra Larga per la Sicilia 4.0 sta diventando realtà.
Nel comune di Malfa, sull’isola di Salina, la più fertile delle sette Eolie, la rete FTTH è finalmente a disposizione dei cittadini. “Avevamo dei grossi problemi di connessione”, racconta il sindaco Clara Rametta, “non riuscivamo a trasmettere grosse quantità di dati, anche fare una carta di identità diventava un problema. Per la Pubblica Amministrazione è una svolta importante, con cui si potranno aggiungere servizi. L’isola potrà diventare una Smart Island! Il progresso è questo: cercare di salvaguardarne le bellezze naturali ma allo stesso tempo andare verso il futuro”.
Quest’idea di una Smart Island sospesa sull’azzurro del Mediterraneo ci è piaciuta subito e ne abbiamo fatto una vera e propria sfida. Dopo aver già contribuito ad accendere le principali smart city d’Italia, siamo al lavoro per cablare l’autostrada del futuro in alcuni tra i luoghi più suggestivi del Paese. Ma non finisce qui. Ai lavori di posa dei cavi si affianca un ciclo di eventi volti alla promozione della digitalizzazione e dei vantaggi della banda ultra larga per le aree bianche. Connessioni web ultraveloci, servizi di telemedicina, telelavoro, e-government, formazione a distanza, e-learning e tutto quanto possa derivarne per le Pubbliche Amministrazioni.I vantaggi per le realtà locali, la parola agli abitanti Chi meglio dei diretti interessati può raccontare le sfide quotidiane del digital divide? Mirella Fanti, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Lipari I, si è espressa in favore del progetto di Open Fiber raccontando in che modo la rete FTTH andrà a vantaggio degli studenti: “Nel mio istituto abbiamo ragazzi da Lipari, Salina, Alicudi, Filicudi, Stromboli e Panarea. Le prime innovazioni che ho cercato di introdurre sono state proprio nel campo della comunicazione a distanza, ma purtroppo le connessioni di cui disponevamo, e di cui disponiamo oggi, non sono assolutamente sufficienti. Il cablaggio della rete FTTH da parte di Open Fiber ci permetterà di perfezionare proprio questo servizio di comunicazione a distanza”.
Stessa cosa vale per gli imprenditori locali. La diffusione capillare della comunità digitale apre scenari di crescita e nuove opportunità per tutti, a patto che si sia in grado di raggiungere ogni angolo del territorio con una connessione di rete adatta. Negli ultimi anni, il digital divide presente nel nostro Paese ha contribuito allo spopolamento dei piccoli comuni, penalizzati dalla carenza di infrastrutture per la fibra ottica e lasciati indietro rispetto a realtà meglio collegate. La nostra missione è fermare questa migrazione e contribuire alla salvaguardia di borghi e località dallo sconfinato potenziale. Salvaguardia che passa anche e soprattutto da quanti, eoliani e non, decidono di investire per lo sviluppo del territorio.
“Ho studiato giurisprudenza”, racconta Gianluca Galletta facendosi portavoce dei giovani imprenditori dell’isola, “ora ho deciso di ritornare e di cambiare totalmente vita. La scelta di Open Fiber di investire a Salina è fondamentale perché non ti senti più isolato, anzi hai il vantaggio di vivere in un paradiso terrestre da un punto di vista naturalistico e di svolgere le tue attività in maniera normale”.
Simile alla sua è la storia di Martina Caruso, oggi Chef del prestigioso Hotel Signum, che racconta: “Ho studiato persone, culture e sapori diversi. Mi piaceva l’idea di ritornare nella mia terra e di contaminare i sapori locali con quello che avevo visto altrove e che mi era piaciuto. La fibra ottica può valorizzare il territorio, i prodotti dell’isola e in generale i prodotti della Sicilia e del Mediterraneo”.
Il progetto in numeri – Il progetto per la banda ultra larga in Sicilia è uno dei più ambiziosi a cui abbiamo preso parte. 260 milioni di investimento privato affiancati a un investimento pubblico di 184 milioni per la connessione di tutti i 390 comuni dell’isola. Palermo e Catania, le due città principali sono già cablate. Per le altre siamo al lavoro.
E le Eolie? Soltanto per Salina sono stati investiti ben 227mila Euro. Il singolo comune di Malfa ha visto ben 633 unità immobiliari collegate e 7 sedi di Pubblica Amministrazione. “Abbiamo cablato il Comune di Malfa”, spiega la Regional Manager Clara Distefano, “quindi, sui 26 Kmq di estensione totale dell’isola, noi abbiamo realizzato circa 12 km di tracciato. Abbiamo posato la fibra ottica sotto i cavi dell’Enel a una distanza di circa 1,40 m”.
Come sempre il pensiero dell’ecosostenibilità è in cima alle nostre priorità. Portare avanti un intervento d’alta tecnologia in un paradiso terrestre dichiarato Patrimonio dell’Unesco è sempre una sfida stimolante. A Salina abbiamo riqualificato infrastrutture già esistenti per il 69% dell’opera.
Il nostro percorso di digitalizzazione della Sicilia – ricorda OF – continua anche in vista dei piani previsti dall’Agenda Digitale Regionale 2020. Turismo e Pubblica Amministrazione sono al primo posto tra i settori che beneficeranno dei nostri interventi di cablaggio, ma non solo. L’identità di un luogo parte prima di tutto dai cittadini, ed è soprattutto per loro che stiamo lavorando. Salina e la Sicilia bussano alle porte del futuro. Noi stiamo spianando loro la strada, un metro alla volta.
Source openfiber.it (foto e testo)