Connettere all’ultrabroadband le imprese: è questa una delle priorità nell’agenda digitale italiana individuata da “Telco per l’Italia”, il convegno organizzato dal Corriere delle Comunicazioni a Roma.
Al centro degli interventi le cosiddette le aree grigie, in cui gli operatori sono intervenuti con i propri programmi infrastrutturali; zone economicamente strategiche perche’ ospitano la maggior parte delle imprese e dei distretti industriali e la cui competitività sul mercato puo’ essere fortemente condizionata dal grado di connettività alla banda ultralarga.
I lavori sono stati aperti da Salvatore Lombardo, Direttore Generale di Infratel Italia, che ha ribadito l’urgenza di far partire un piano aree grigie nell’ottica di perseguire gli obiettivi fissati dalla Commissione Europea: entro il 2020 la connessione ad almeno 30mbps per tutti ed entro il 2025 1 Gigabit per scuole, biblioteche e uffici pubblici e almeno 100 mbps per le famiglie. ”
“L’attuazione del piano per la Gigabit Society ” – ha dichiarato Lombardo – “richiede un rapido lancio del Piano Aree Grigie, che riguarda 17 milioni di unità immobiliari diffuse su tutto il territorio della penisola e per il quale si puo’ replicare la cooperazione pubblico privato, adottata per le aree bianche, in modo da garantire la proprietà pubblica della rete finanziata dallo stato “.
Il convegno, al quale erano presenti anche i maggiori protagonisti del mercato, si è concluso con una tavola rotonda che si è occupata dell’ “ecosistema Italia” e delle strategie per riportare l’Italia fra i laeder mondiali delle Tlc. Il Professor Maurizio Dècina, Presidente di Infratel, ha ribadito l’importanza del sostegno del Governo alle Pmi ” i dati sulla digitalizzazione delle imprese sono sconfortanti ” – ha dichiarato – “vanno bene gli aiuti per la connettività delle imprese, ma bisogna guardare al futuro e incentivare anche il ricorso al Cloud” , la virtualizzazione della rete, definita da Dècina il fattore principale dell’infrastruttura del 5G.
CS