Sono già 8 i comuni che possono beneficiare di servizi all’avanguardia grazie al progetto #BUL di Infratel, realizzato in collaborazione con la Regione autonoma Valle D’Aosta
Ayas, Arnad, Bard, Champdepraz, Donnas, Issogne, Rhêmes-Notre-Dame e Verrès sono i primi comuni della Regione autonoma Valle d’Aosta a disporre della rete pubblica interamente in fibra ottica, realizzata da Open Fiber nell’ambito del progetto #BUL di Infratel (in-house del Ministero per lo Sviluppo Economico), nato per colmare il digital divide delle aree bianche del Paese, ossia le aree che risultano ancora prive di collegamenti a banda ultra larga.
La rete è di proprietà pubblica, Open Fiber ne curerà la gestione per i prossimi 20 anni.
L’azienda guidata da Elisabetta Ripa sta realizzando in 69 comuni della Regione un’infrastruttura in modalità FTTH (Fiber To The Home, fibra fino a casa) capace di supportare velocità di connessione fino a 1 Gigabit al secondo, assicurando prestazioni non raggiungibili con le reti in rame (Adsl) o fibra/rame (FTTC).
Sono 36 i comuni in cui i lavori sono in corso, 8 con commercializzazione dei servizi attiva – e con clienti che già beneficiano della rete -, ai quali se ne aggiungeranno altri nelle prossime settimane, a partire da Montjovet, Hône, Issime ed Emarèse.
Ci sono poi 13 progetti FWA (Fixed Wireless Access) già realizzati in alcune aree più remote della Regione, che, come previsto dal bando, potranno disporre di una tecnologia che abilita almeno 30 Megabit per secondo.
In Valle d’Aosta l’opera è finanziata con 10,6 milioni di euro di fondi FSC e 5,8 milioni di fondi FEASR della regione, oltre al contributo finanziario e operativo che spetta a Open Fiber in quanto concessionaria del bando Infratel. Saranno oltre 70mila le unità immobiliari servite dalla nuova infrastruttura. Gli interventi di posa della fibra vengono eseguiti in coordinamento con la Regione autonoma Valle d’Aosta e con la sua partecipata In.Va.: al fine di limitare l’impatto ambientale dei lavori, il piano di sviluppo prevede un massiccio riutilizzo di infrastrutture esistenti (in media il 70% per ciascun comune), tra cui i cavidotti di Deval s.p.a..
“Stiamo lavorando per trasformare questo territorio in una moderna Smart Land – spiega Marco Papandrea, Field Manager Valle D’Aosta di Open Fiber – abilitando servizi come l’Internet of Things, l’e-health, il cloud computing, lo streaming online di contenuti in HD, l’accesso ai servizi avanzati della Pubblica Amministrazione, e tante altre applicazioni Smart City come il monitoraggio ambientale e la digitalizzazione dei servizi per il turismo”.
Open Fiber è un operatore wholesale only: non eroga servizi al cliente finale ma è attivo esclusivamente nel mercato all’ingrosso, offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati. Una volta conclusi i lavori, l’utente non deve far altro che contattare un operatore (sul sito è possibile verificare quali sono i partner di Open Fiber), scegliere il piano tariffario e navigare ad alta velocità, cosa fino ad oggi impossibile in alcuni luoghi del territorio.
Di Rosario Lepore – Opera propria, CC BY-SA 3.0