Assoprovider ha incontrato il Ministero per l’Innovazione e Transizione Digitale

di Redazione

L’associazione dei provider indipendenti illustra ai rappresentanti del Ministero il ruolo degli operatori di prossimità nel supporto al  turismo e alla scuola

Assoprovider continua il suo dialogo con le Istituzioni per sensibilizzarle sui temi più urgenti per i provider indipendenti.

Assoprovider, che può contare su oltre 250 aziende associate, ha incontrato il Ministero per l’Innovazione e la Transizione Digitale, con gli interventi del tesoriere, Matteo Fici, e del presidente, Dino Bortolotto.

Durante l’evento, Assoprovider ha spiegato nei dettagli come opera oggi per servire i territori, fornendo un collante tra imprese e cittadini, molti dei quali vivono in “aree bianche”, zone dove i grandi operatori non hanno interesse a investire, e riducendo il digital divide, grazie ai servizi e alle iniziative dei suoi provider in Italia.

Il supporto dell’associazione nel turismo e nella scuola

Durante l’incontro, che si poneva l’obiettivo di illustrare ai rappresentanti del Ministero il modello di operatore di prossimità, sono stati trattati diversi temi, dalla banda larga, al turismo, fino alla DAD.

Nel suo intervento Matteo Fici ha evidenziato come l’associazione negli anni abbia intrapreso iniziative per soddisfare le esigenze di infrastrutture a banda larga su alcuni mercati: “Abbiamo lavorato molto per offrire banda larga ad aziende che costituiscono un asset del Paese come per esempio molti player nel turismo che, senza il nostro supporto, sarebbero stati ancora più duramente colpiti dalla crisi pandemica. Allo stesso modo, abbiamo lavorato con le scuole, supportandole in attività delicate, come la DAD”, ha spiegato Matteo Fici, durante il suo intervento.


Le istanze: la riduzione dei contributi sulle frequenze licenziate

L’incontro ha offerto la possibilità di evidenziare alcune delle battaglie che l’associazione porta avanti da anni per ridurre il digital divide e portare equità nel mercato delle tlc italiano, come la necessità di ridurre il costo per i provider indipendenti delle frequenze licenziate punto a punto.

Il costo delle frequenze punto punto oggi determina una distorsione del mercato. Il meccanismo di sconto sulle quantità, secondo il quale un operatore ha più sconto sulle frequenze in base a quanti più clienti vanta, provoca una differenza del 400% tra il contributo amministrativo pagato da un piccolo operatore e quello pagato da un grande utilizzatore dello stesso identico bene pubblico.

Da parte del Ministero si è registrato molto interesse per il nostro modello di digitalizzazione del territorio, mi auguro  che finalmente le nostre istanze possano essere accolte per il bene del paese, nella fase di superamento della crisi Covid che stiamo attraversando” ha sottolineato Dino Bortolotto durante il suo intervento del 4 maggio scorso.