Il PNRR è lo strumento per dare un ulteriore slancio, ma serve un coinvolgimento massivo delle PMI
La Commissione Europea ha pubblicato i risultati dell’indice annuale di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI), che misura i progressi degli Stati membri verso un’economia e una società digitali e fornisce indicazioni sui settori su cui concentrare in via prioritaria gli investimenti.
L’Italia sale di due posizioni nel ranking europeo, attestandosi al 18emo posto su 27 Stati membri e confermandosi il Paese con il tasso di crescita più elevato negli ultimi anni, dovuto però al fatto che partiva da molto indietro.
Il risultato è incoraggiante e viene da lontano. Il Sistema Italia ha capito da tempo quanto sia fondamentale progredire e le politiche di sostegno all’innovazione e di sensibilizzazione verso il digitale sono un passo importante in questo senso. Accelerare il cambio di mindset, scalare il ranking DESI e colmare il gap con i Paesi europei più virtuosi è l’obiettivo da raggiungere per potenziare la competitività del nostro Paese.
L’Italia rimane però al di sotto della media europea e la trasformazione digitale sconta ancora limiti a cui è necessario porre rimedio, primo fra tutti il tema delle competenze: ancor oggi oltre la metà dei cittadini italiani non dispone neppure di competenze digitali di base. Inoltre, la carenza di specialisti digitali è una criticità costante, considerati i modesti tassi di iscrizione a lauree nel settore ICT. “Ignorare lo skill shortage in Italia è impossibile e occorre trovare soluzioni nell’immediato”, commenta Paola Generali, Presidente Assintel. “A questo proposito, accogliamo con entusiasmo la riforma degli ITS, che permette di potenziare una valida alternativa al mondo accademico e che storicamente lavora molto bene al fianco delle imprese del territorio”.
Roberto Basso, Director External Affairs and Sustainability per WINDTRE, ha analizzato a sua volta i dati con alcuni spunti interessanti.
https://twitter.com/robertobasso/status/1553041303545446401
Il PNRR è e rimane lo strumento principe per dare slancio al processo di trasformazione digitale in atto, ma per sfruttarne al massimo le potenzialità occorre interpretarlo nella maniera corretta. È decisivo finanziare l’innovazione, costruendo un framework che faciliti la partecipazione delle PMI, anticipi gli investimenti e valorizzi il Made in Italy digitale.
“I risultati dell’indice DESI confermano la nostra percezione: la digitalizzazione in Italia è in crescita da tempo. Questa crescita va però sostenuta e consolidata. Il PNRR è uno degli strumenti da sfruttare, anche se non è l’unico”, conclude Generali. “È necessario un coinvolgimento massivo delle PMI sia della domanda che dell’offerta digitale. Le piccole e medie imprese rappresentano l’essenza del tessuto imprenditoriale nazionale e sono il tassello fondamentale per colmare il divario con gli altri Paesi europei. Auspichiamo che questa visione rappresenti il core dei futuri programmi politici, al fine di migliorare ancora di più il nostro indice DESI e posizionarci finalmente al livello dei Paesi europei più virtuosi”.
Source
I dati sull’Italia (.pdf)