“La premier blocca il piano messo a punto dal governo Draghi e portato avanti dall’ad della Cassa Scannapieco. Al sottosegretario Butti la delega per un progetto alternativo, che però al momento manca. Nell’attesa Telecom resta nel limbo: l’ad Labriola dovrà mettere a punto una strategia alternativa“, scriveva Repubblica.it sabato scorso.
Niente che non si fosse già intuito, già durante il forum Asstel c’erano state le prime avvisaglie quando il ministro disse e non disse sul futuro della rete unica.
Nel dettaglio, come riporta Key4Biz, nel DPCM, due articoli in tutto, si legge che a Butti è affidata la gestione “della strategia italiana per la banda ultra larga, anche con specifico riferimento alle politiche strategiche di realizzazione delle reti di telecomunicazioni…. d’intesa con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy”.
A Butti è assegnato il compito di definire “la strategia nazionale italiana banda ultra larga, anche con specifico riferimento alla realizzazione delle reti di telecomunicazione, fatte salve le competenze in materia del Ministero delle Imprese e del made in Italy, piattaforme e infrastrutture digitali materiali e immateriali, reti di comunicazione elettronica satellitari, terrestri mobili e fisse, connettività; tecnologie e servizi di rete”.
Open Fiber e TIM restano in attesa di notizie, insomma.