Non c’è pace nella telefonia, tanto meno tra gli stessi operatori telefonici. Ricordate tutti lo spot Alice senza canone di Telecom Italia.
Fastweb lo ha memorizzato talmente bene che ha infatti segnalato lo spot in questione all’Antitrust che ha provveduto ad irrogare una sanzione per pratica commerciale scorretta.
Cosa è successo? Il servizio “Alice Casa Internet” consente di usufruire della connessione a Internet e di effettuare telefonate di durata illimitata al costo di 15 centesimi per scatto alla risposta, a fronte di un costo mensile pari a 37 euro (IVA inclusa). L’offerta prevede un contributo di attivazione pari a 72 euro.
All’epoca della diffusione degli spot oggetto di contestazione, era in vigore una promozione per le attivazioni effettuate nel periodo 15 giugno-31 luglio 2009. La promozione prevedeva:
a) uno sconto sul costo mensile di abbonamento pari a 17 euro per i primi quattro mesi (20 euro anziché 37);
b) la gratuità del contributo di attivazione di 72 euro esclusivamente a favore di coloro che avessero proceduto alla prima attivazione del servizio “Alice Casa”
Tutto questo non è servito a fare chiarezza, anzi lo spot ne era carente assai.
Tanto che il tutto ha portato alla sanzione amministrativa di 30 mila euro per “pratica commerciale scorretta” con riferimento a due spot televisivi andati in onda tra il 14 giugno e il 4 luglio 2009 e riguardanti la promozione dell’offerta Telecom per la fruizione del servizio di connessione a Internet senza canone denominata “Alice casa Internet”. In particolare “il profilo di ingannevolezza riguarda una delle condizioni economiche relativa all’offerta e attiene all’omessa indicazione di una penale pari a 40 euro per il recesso esercitato entro un anno dall’attivazione”.
Un omissione grave per un professionista, peccato che la sanzione in termini assoluti probabilmente sia completamente ininfluente rispetto alla riuscita dello spot. Ma questo è un altro argomento…