Call center Telecom, nel referendum vince il no

by Redazione

logo_Telecom_ItaliaTelecom Italia, dopo aver preso atto dell’esito negativo del referendum svolto tra i lavoratori nel mese di gennaio relativo all’ipotesi di accordo raggiunto il 18 dicembre per la Divisione Caring Services, ha comunicato alle organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil che per la Divisione Caring Services la società avvierà l’implementazione degli accordi siglati precedentemente con gli stessi sindacati il 27 marzo del 2013.

In particolare tali accordi prevedono una razionalizzazione delle sedi territoriali di Caring Services, con la chiusura di alcuni presidi e la costituzione di una distinta società per l’erogazione dei servizi di caring alla clientela.

Il mercato dei call center sta vivendo una forte crisi a livello nazionale con una competizione crescente tra gli operatori del settore.  La società, con una trattativa durata oltre 8 mesi, ha analizzato con i rappresentanti sindacali tutte le problematiche e cercato soluzioni condivise che, nel pieno rispetto della dignità dei lavoratori, anzi con l’obiettivo di valorizzarne le professionalità, dessero stabilità al lavoro presso i call center e sostenibilità di lungo termine. L’ipotesi di accordo siglata il 18 dicembre 2014 con tutti i sindacati aveva individuato un percorso che permetteva di mantenere la funzione all’interno di Telecom Italia Spa, differenziandola per qualità del servizio rispetto a quanto viene offerto in outsourcing, migliorando allo stesso tempo la produttività e la sostenibilità del fattore lavoro.

La nuova società che nascerà farà parte del Gruppo Telecom Italia e avrà l’obiettivo di coniugare qualità del servizio reso alla clientela e le efficienze necessarie a rendere competitiva la nuova realtà aziendale con il contesto del settore di riferimento.