Parte in Veneto il programma per il superamento del digital divide che prevede di fornire connettività con banda larga in 216 comuni per favorire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale.
L’importante intervento infrastrutturale, che consentirà di raggiungere con la sola rete fissa una copertura broadband di circa il 98,3% del territorio regionale, è stato illustrato ieri dal vice Presidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, dal Responsabile Access Operations Area Nord-Est di Telecom Italia, Paolo Malgarotto, e dall’Amministratore Delegato di Infratel Italia, Salvatore Lombardo.
Telecom Italia si è aggiudicata, infatti, il Bando per la concessione di un contributo pubblico relativo a un progetto d’investimento per la realizzazione di infrastrutture a banda larga, in grado di erogare servizi innovativi a cittadini, imprese e pubblica amministrazione. Il Bando, emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso Infratel Italia, la società del Gruppo Invitalia incaricata di attuare il “Piano Nazionale Banda Larga Italia” approvato dalla Commissione europea, prevede un investimento complessivo di oltre 27,6 milioni di Euro, di cui 13,8 milioni di Euro di finanziamento pubblico (di cui 7.8 milioni di cofinanziamento della Regione) grazie all’utilizzo dei fondi europei FESR e del MISE, a cui si aggiungono altri 13,8 milioni di Euro da parte di Telecom Italia.
In particolare, il progetto presentato da Telecom Italia prevede, entro il 2015, la copertura di 216 comuni indicati dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Infratel nel Bando di gara. I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, collegamenti con tecnologia broadband con velocità fino a 20 Megabit al secondo, accelerando in questo modo l’accesso ai servizi digitali innovativi rivolti a cittadini, imprese e istituzioni locali.
Per raggiungere questo risultato verranno adeguate da Telecom Italia circa 270 centrali, che consentiranno così di abilitare oltre 86.000 linee telefoniche.
L’architettura di rete scelta da Telecom Italia adotta una soluzione tecnica innovativa che consentirà in futuro di rendere fruibili servizi di connettività ultrabroadband per circa la metà delle linee telefoniche interessate dal progetto.
Questa iniziativa ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di servizi innovativi che consentiranno di accrescere la competitività del sistema produttivo regionale, la connettività dei privati e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni anche attraverso l’utilizzo di soluzioni di cloud computing.
“L’amministrazione regionale – ha sottolineato Marino Zorzato, vice Presidente della Regione – sta investendo, in sinergia con tutti i soggetti interessati, per sostenere un processo ampio di innovazione e di crescita della competitività del territorio, agendo per rimuovere le criticità ancora presenti per l’utilizzo delle tecnologie digitali. Questo in sintonia anche con quanto delineato a livello europeo e nazionale. In particolare, attraverso un insieme di azioni infrastrutturali e di diffusione della cultura digitale, puntiamo ad avere un Veneto più veloce, moderno e tecnologicamente più avanzato. L’innovazione tecnologica rappresenta una leva fondamentale in grado di generare a cascata nuova opportunità e nuovi investimenti”.
“Siamo convinti – ha dichiarato Paolo Malgarotto, Responsabile Access Operations Area Nord-Est di Telecom Italia – che lo sviluppo dell’economia locale passi anche attraverso la disponibilità di infrastrutture moderne in grado di favorire la diffusione di servizi innovativi. Per questo, da un lato siamo impegnati nell’eliminazione del digital divide, portando a termine le attività previste nell’ambito del piano telematico regionale, e contestualmente procediamo nei programmi di sviluppo della rete in fibra ottica.
Stiamo lavorando anche per far sì che su queste ‘autostrade’ telematiche siano disponibili servizi e soluzioni in grado di rendere più efficienti le imprese, favorendone anche lo sviluppo internazionale, più agile e facilmente accessibile la pubblica amministrazione e di semplificare la vita dei cittadini. Riteniamo che per realizzare interventi di sistema come questi sia fondamentale seguire un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato da cui far scaturire una pianificazione delle azioni da intraprendere con le realtà locali”.