L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nel Consiglio del 20 aprile scorso, ha approvato, su proposta del relatore, Antonio Nicita, un provvedimento relativo alle nuove condizioni contrattuali ed economiche su cui, da maggio, Telecom Italia si accinge a spostare la propria clientela residenziale di rete fissa.
A seguito delle attività di verifica della manovra proposta da Telecom Italia svolte in questi mesi, l’Autorità ha riscontrato alcune criticità in relazione a due profili di tutela previsti dalla normativa:
– l’esaustiva e trasparente informazione resa alla clientela, anche al fine di garantire un corretto esercizio del diritto di recesso;
– la tutela del diritto di scelta per gli utenti che utilizzano il c.d. servizio universale, in sostanza quei clienti che hanno attivo il servizio di connessione alla rete di comunicazione pubblica in postazione fissa (accesso alla linea RTG) e che non hanno attivato in passato offerte tariffarie aggiuntive rispetto a tale servizio.
Il richiamo alla maggiore trasparenza e ampiezza dell’informazione è un principio, generale e di estrema importanza per l’Autorità, di tutela dei consumatori, da rispettare in caso di proposta di modifica delle offerte commerciali.
Inoltre, la tutela di quei consumatori che dalla connessione alla linea RTG (servizio universale) passerebbero all’offerta “Tutto Voce” ha portato l’Autorità a rilevare l’assenza di un espresso consenso da parte del consumatore, elemento ritenuto critico anche per gli effetti sui livelli di spesa mensile derivanti dal passaggio ad un servizio ulteriore rispetto al servizio base di collegamento alla rete.
Per questi motivi è stato adottato un provvedimento di diffida verso la società Telecom Italia al rispetto degli articoli 53, 54, 70 e 71 del Codice delle comunicazioni elettroniche.