Robotica, swarm intelligence e interazione visuale sono i temi di ricerca su cui si focalizza l’attività dei quattro JOL (Joint Open Lab) di Telecom Italia ospitati presso il Politecnico di Torino.
Venerdì pomeriggio, il Presidente Telecom Italia Giuseppe Recchi, insieme al Rettore Marco Gilli, ha tracciato un bilancio sulle attività dei laboratori torinesi, incontrando anche studenti e stakeholders del territorio, tra cui l’Assessore allo Sviluppo, Innovazione e Ambiente del Comune di Torino Enzo Lavolta, per parlare di innovazione digitale e del percorso di partnership Industria/Accademia proposto dall’azienda, che ha visto la realizzazione di una serie di Joint Open Lab distribuiti in tutto il Paese e localizzati nei campus universitari tra i quali il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Trento, la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università degli Studi di Catania.
Il JOL rappresenta l’apertura dell’innovazione nella direzione del mondo universitario e del tessuto industriale locale, dove le idee e il talento si trasformano in nuove opportunità per lo sviluppo economico, sociale e ambientale del contesto territoriale locale con la possibilità di attrarre talenti e generare nuova occupazione.
Il Presidente Telecom Italia Giuseppe Recchi ha illustrato l’iniziativa: “I Joint Open Lab consentono di attrarre talenti e di generare nuova occupazione, contribuendo congiuntamente al rilancio ed al trasferimento dell’innovazione tecnologica a livello di ecosistema economico locale e regionale.
A livello nazionale TIM ha dato vita a 8 laboratori di ricerca applicata e di innovazione presso le principali università italiane, sulla base di accordi in specifici campi d’interesse scientifico e tecnologico. Abbiamo coinvolto cinque atenei e circa 150 giovani, per un investimento complessivo di 13 milioni di euro nel triennio 2012-2015, rinnovato anche per il triennio 2016-2018.
Grazie alla collaborazione con il Politecnico, qui a Torino abbiamo creato un ambiente unico e originale, dove la freschezza di pensiero e i talenti possono lavorare in maniera informale e gomito a gomito per esplorare nuove idee, sviluppare nuovi prototipi e nuovi modi di lavorare”.
Il Rettore del Politecnico Marco Gilli ha concluso: “Per rendere un territorio competitivo le università devono riuscire a portare innovazione e per fare questo la collaborazione con le aziende è indispensabile; in questo senso, l’esperienza dei JOL è un esempio virtuoso di punto di incontro all’interno dell’università tra ricerca accademica e mondo aziendale, che si avvale del lavoro e della creatività dei giovani, vero motore dell’innovazione. Qui poi parliamo di tecnologie dell’informazione, ormai pervasive in tutti i grandi temi di ricerca proposto dall’Europa, proprio perché permettono l’integrazione di sistemi e competenze differenti e trovano perciò applicazione in campi diversissimi, dai trasporti alle smart cities”.