Telecom, miglior trimestre dal 2009

by Redazione

I ricavi del primo semestre 2016 ammontano a 9.096 milioni di euro, in calo del 9,9% rispetto al primo semestre 2015 (10.101 milioni di euro). La riduzione di 1.005 milioni di euro è attribuibile principalmente alla Business Unit Brasile per 833 milioni di euro e alla Business Unit Domestic per 128 milioni di euro. In termini di variazione organica, calcolata escludendo l’effetto della variazione dei tassi di cambio e del perimetro di consolidamento, i ricavi consolidati sono in riduzione del 4,9% (-472 milioni di euro).

L’EBITDA del primo semestre 2016 è pari a 3.726 milioni di euro (3.639 milioni di euro nel primo semestre 2015) e si incrementa di 87 milioni di euro rispetto al primo semestre 2015 (+2,4%) con un’incidenza sui ricavi del 41,0% (36,0% nel primo semestre 2015, + 5,0 pp). In termini organici l’incremento rispetto al primo semestre 2015 è del 7%.

L’EBITDA del primo semestre 2016 sconta l’impatto negativo di oneri non ricorrenti per complessivi 91 milioni di euro (399 milioni di euro nel primo semestre 2015); in assenza di tali oneri la variazione organica dell’EBITDA sarebbe risultata pari a -1,7%, con un’incidenza sui ricavi del 42,0%, in aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al primo semestre 2015.

L’EBITDA del secondo trimestre 2016 ammonta a 2.014 milioni di euro, in aumento di 408 milioni di euro (+25,4%) rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente (1.606 milioni di euro). In termini organici e in assenza di elementi non ricorrenti, l’incremento sarebbe stato di 79 milioni di euro, ovvero +4,0% rispetto al secondo trimestre 2015.

Il positivo andamento dell’EBITDA, sia in valori assoluti sia in termini di redditività percentuale sui ricavi, beneficia dell’avvio delle azioni relative al “cost recovery plan”, già annunciate nei mesi scorsi e destinate a consolidarsi nel secondo semestre 2016 per poi proseguire nell’intero arco di Piano. Inoltre nel secondo trimestre del 2016 l’EBITDA ha beneficiato di alcuni eventi non strutturali, relativi in particolare al costo del lavoro, connessi allo storno dell’accantonamento effettuato nel bilancio 2015 per 66 milioni di euro, a seguito del mancato raggiungimento delle condizioni di erogazione del Premio di risultato ai dipendenti.

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