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Golden Power TIM, in linea con la strategia societaria

by Valerio Longhi

TIM rende noto che ieri ha ricevuto notifica del provvedimento con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri esercita i poteri speciali previsti dall’articolo 2 del c.d. Decreto Legge Golden Power (poteri speciali nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni), mediante l’imposizione di specifiche prescrizioni e condizioni.

TIM prende atto che si tratta di misure relative ai piani di sviluppo, investimento e manutenzione sulle proprie reti e impianti al fine di preservarne funzionalità e integrità, nonché all’obbligo di notificare ogni azione societaria che possa avere un impatto sulla loro sicurezza, disponibilità e funzionamento. TIM comunicherà con cadenza annuale l’adempimento delle prescrizioni.

Le misure adottate si pongono in linea con la strategia di TIM e rispetto ad esse la società manifesta la propria condivisione ed il proprio impegno, a conferma della volontà di continuare ad avere un dialogo franco e costruttivo con il Governo e le Autorità di settore che permetta di coniugare gli interessi del Paese con quelli della libera attività d’impresa.

Pregresso. Il Consiglio dei Ministri, aveva comunicato ieri mattina Palazzo Chigi, “ha deliberato di esercitare i poteri speciali in relazione alla notifica di TIM della delibera dell’assemblea degli azionisti del 4 maggio e del CdA del 27 luglio”, con il cambiamento della governance legato al controllo della società da parte dei francesi di Vivendi.

“All’esito dell’attività istruttoria, si è ritenuto che i cambiamenti intervenuti nella governance di TIM, che hanno determinato il controllo e la disponibilità in capo a Vivendi, anche alla luce dell’entità della partecipazione detenuta, degli attivi strategici di TIM, potrebbero, in ragione della differente missione industriale di quest’ultima, determinare mutamenti nelle scelte organizzative e strategiche di TIM, rilevanti per il funzionamento, la sicurezza e l’integrità delle reti, con conseguente minaccia di grave pregiudizio degli interessi pubblici”, si legge nella nota di Palazzo Chigi.