Il valore degli asset di Open Fiber viene stimato in 2,3 miliardi.
Il Corriere delle Comunicazioni, con un pezzo a firma della direttrice, ha ha pubblicato in anteprima il paper a firma del docente in Economia dell’ICT all’Università di Tor Vergata, il professor Maurizio Matteo Decina.
Partiamo dal finale: l’opzione migliore? Prima incorporazione in Tim e poi scorporo.
In realtà è più complesso: la stima, come segnala CorCom, tiene conto dei risparmi sul fronte degli investimenti e dei costi di manutenzione nonché del rendimento dei savings reinvestiti nei servizi.
L’analisi propone due scenari: da un lato lo scorporo della rete Tim e merger con gli asset di Open Fiber dall’altro l’acquisto da parte di Tim degli asset di Open Fiber nelle zone a non fallimento di mercato.
Un documento che sicuramente arricchirà il dibattito sul progetto di fusione.