Siglato accordo che aiuterà ad acquisire competenze tecniche utili al reinserimento dei detenuti nella società. Nel carcere di Opera a Milano i detenuti faranno assistenza tecnica sui prodotti di rete fissa TIM
L’iniziativa prevede anche attività di formazione all’utilizzo del digitale per i dipendenti del Ministero e i detenuti, nell’ambito dell’ “Operazione Risorgimento Digitale”
Offrire ai detenuti l’opportunità di svolgere un vero lavoro nel corso del periodo di detenzione, aiutandoli ad acquisire competenze utili al loro reinserimento nella società. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato oggi dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, Francesco Basentini, e dal Chief Public Affair Officer di TIM, Alessandro Picardi.
In particolare l’accordo consentirà di sviluppare congiuntamente iniziative che possano fornire alle persone detenute formazione ed esperienze professionali idonee al mercato del lavoro, oltre ad intervenire sui fattori di disagio sociale. Inoltre l’accordo si propone di rafforzare la collaborazione tra soggetti pubblici e privati per promuovere sviluppo e progresso sociale.
L’accordo prevede di avviare interventi formativi, rivolti sia ai dipendenti del Ministero della Giustizia sia ai detenuti degli Istituti Penitenziari, per favorire l’apprendimento e l’utilizzo delle tecnologie digitali.
TIM metterà a disposizione le iniziative di “Operazione Risorgimento Digitale”, il progetto di educazione digitale itinerante in tutte le 107 province italiane che, con oltre 400 formatori, vedrà coinvolti un milione di cittadini, piccole e medie imprese e dipendenti pubblici.
La prima applicazione dell’intesa prevede la partecipazione di detenuti della Casa di Reclusione di Milano Opera allo svolgimento di attività di formazione professionale e assistenza tecnica sui prodotti di rete fissa commercializzati da TIM, grazie a un accordo che TIM ha siglato con la Società Service Trade.
È prevista una fase iniziale di selezione dei candidati idonei, scelti tra quelli a bassa pericolosità e con pene ridotte, che saranno avviati a percorsi di formazione professionale e di orientamento alle competenze digitali, in linea con i nuovi trend tecnologici e le richieste del mercato del lavoro. Dopo un periodo di affiancamento “on the job”, finalizzato a rendere i detenuti del tutto indipendenti nello svolgimento dell’attività, avrà inizio il lavoro di assistenza tecnica vera e propria.
Grazie a questo accordo che fa leva sull’inclusione, il Ministero della Giustizia e TIM promuovono una grande operazione per coniugare creazione di valore e responsabilità sociale, contribuendo al raggiungimento di una società più sicura, impegnata ad agevolare il pieno reinserimento dei cittadini che durante il periodo di detenzione hanno partecipato attivamente a programmi di recupero sociale.