Il Gruppo offrirà smartphone rigenerati, SIM a ridotto uso di plastica e servizi di economia circolare per abbattere la CO2
TIM lancia TIM Green una nuova linea di soluzioni e servizi a basso impatto ambientale, con l’obiettivo di ridurre le emissioni e andare incontro ai principi di economia circolare. A partire dall’estate il Gruppo metterà a disposizione dei propri clienti nuovi prodotti eco-sostenibili che permetteranno di ridurre significativamente le emissioni nell’atmosfera.
Per questo il Gruppo ha deciso di adottare la vendita di smartphone ricondizionati e la nuova ‘SIM green’ che, oltre ad avere una dimensione dimezzata, è realizzata con il 60% di plastica riciclata e un packaging interamente biodegradabile. Questa SIM consentirà di ridurre di circa 13 tonnellate all’anno il consumo di materiale plastico. Inoltre, anche i modem e i cordless saranno offerti in un’ottica di sostenibilità, adottando criteri di eco-design anche attraverso l’utilizzo di materiali riciclati e riciclabili.
La nuova linea TIM Green è in continua evoluzione e comprenderà anche misure che vanno incontro alla circular-economy, prevedendo il riciclo degli smartphone usati. TIM, ad esempio, già oggi permette ai clienti di consegnare il proprio device usato e ottenere soluzioni per l’acquisto di un nuovo prodotto (TIM Supervaluta). Inoltre, attraverso TIM Next si avvia un processo virtuoso per la reintroduzione sul mercato di prodotti usati: il cliente può acquistare uno smartphone a rate e, dopo un anno, scegliere se tenerlo, sostituirlo o restituirlo.
Le iniziative di TIM legate alla riduzione delle plastiche e dei rifiuti elettronici, si inseriscono nel più ampio progetto aziendale di abbattimento dell’emissione di Co2, con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2030.
Il percorso dell’azienda verso un futuro sostenibile continua anche con soluzioni innovative che migliorano la qualità della vita delle persone, i loro ambienti di lavoro e le loro città e ne promuove la conoscenza attraverso percorsi di informazione con il progetto Operazione Risorgimento Digitale.