Secondo il Censis le tecnologie digitali rafforzano l’efficacia della didattica tradizionale
Gli insegnanti guardano ai nuovi strumenti tecnologici come a una grande opportunità per rendere la didattica digitale ancora più coinvolgente ed efficace per l’apprendimento a distanza ma anche in presenza.
È quanto emerge da un’indagine Censis rivolta ai primi 5mila iscritti al corso gratuito ‘Nuovi Docenti Digitali – La didattica integrata per le scuole aperte’, svolto da WeSchool nell’ambito del progetto Operazione Risorgimento Digitale in linea con il protocollo d’intesa triennale TIM – Ministero dell’Istruzione finalizzato ad accelerare il processo di digitalizzazione delle scuole italiane. Una trasformazione che, con la pandemia, ha avuto una forte accelerazione coinvolgendo migliaia di docenti e studenti nel passaggio dalla didattica a distanza a quella digitale integrata.
In particolare, il corso ha supportato i docenti nell’applicazione delle ‘Linee guida per la didattica digitale integrata’, emanate dal Ministero dell’Istruzione per arricchire l’insegnamento attraverso le tecnologie digitali e nuove metodologie didattiche, applicabili sia in presenza che da remoto.
L’indagine Censis ha raccolto, tra i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che hanno seguito i diversi moduli del corso, le opinioni in merito alle difficoltà incontrate nella didattica a distanza e le competenze digitali di cui avvertono il bisogno.
L’elemento più forte emerso dall’indagine riguarda la percezione delle modalità di svolgimento della didattica: il 92,1% dei corsisti ha opinione favorevole e ritiene che le nuove tecnologie digitali siano capaci di rendere più efficaci e coinvolgenti le lezioni frontali. La consapevolezza che la didattica digitale integrata possa risultare più efficace di quella tradizionale sembra ormai consolidata. Per l’86,7% dei docenti l’insorgere della pandemia pur avendo provocato uno ‘shock’ al sistema formativo, ha determinato un’accelerazione del processo di digitalizzazione delle attività didattiche. È però molto forte il desiderio di una ‘nuova normalità’: insostituibile la didattica in presenza, ma sostanziale unanimità nella necessità di integrarla con gli strumenti digitali (89,4%). Una presa di coscienza importante, che vede i docenti interessati ad un’evoluzione delle proprie competenze digitali per applicarle nel rapporto con gli studenti e nelle metodologie di insegnamento innovative.
“TIM ha sempre sostenuto la scuola e in un momento come questo non potevamo far mancare il nostro sostegno ai docenti per accompagnarli verso l’evoluzione digitale del sistema educativo”, dichiara Andrea Laudadio, Responsabile TIM Academy & Development. “Con Operazione Risorgimento Digitale vogliamo contribuire alla costruzione della scuola di domani attraverso un approccio metodologico, strutturato e con percorsi di formazione personalizzati. Una scuola nuova che integra le tecnologie digitali nei processi di apprendimento: una grande opportunità per l’intero sistema, perché riguarda il futuro dei nostri giovani”.
Nel prossimo futuro le tecnologie giocheranno un ruolo cruciale soprattutto nei processi educativi. I risultati emersi dall’indagine, trovano conferma anche nel 54esimo ‘Rapporto sulla situazione sociale del Paese’, realizzato sempre dal Censis presso i dirigenti scolastici: per il 97,5% degli intervistati, infatti, è opinione unanime che la didattica in presenza non potrà mai essere sostituita, ma la diffusione dello strumento digitale rappresenta un’opportunità da non perdere, da coltivare e includere nella didattica e nei nuovi processi formativi.