La notizia arriva tramite due delibere di AGCOM in cui l’Autorità Garante si è espress contro TIM e WINDTRE relativamente a un obbligo comunicativo introdotto negli scorsi anni e a cui i due operatori non avrebbe dato piena rispondenza ai clienti.
Cosa è successo?
Sono stati violati gli obblighi previsti dall’art. 3, commi 5 e 6, della delibera n. 252/16/CONS che impongono agli operatori di informare con cadenza annuale gli utenti delle proprie offerte attive sia per quanto concerne la telefonia fissa, sia per quella mobile.
La finalità della delibera di cui sopra è chiara, ovvero quella di introdurre misure a tutela degli utenti per favorire la trasparenza e la comparazione delle condizioni economiche dell’offerta dei servizi di comunicazione elettronica.
Secondo i due gestori queste informazioni sono già accessibili ai clienti sui rispettivi siti ufficiali, nonché sulle app MyTim o WindTre, oltre ad essere disponibili in qualsiasi momento se richieste contattando l’assistenza clienti. Per AgCom tutto questo non è sufficiente. Infatti, analizzando la delibera richiamata, si nota come la comunicazione che dovrebbe essere invece recapitata annualmente in maniera diretta dai gestori. Tanto che si legge esplicitamente che “l’elenco di informazioni visualizzabile in fattura, piuttosto che nell’Area personale o nell’App, non può assurgere al livello di una sintesi ad hoc in cui siano illustrate complessivamente le condizioni economiche che possano immediatamente far percepire i costi ricorrenti riferiti ai singoli servizi di cui fruiscono gli utenti e la conseguente spesa che ne deriva.
Parole chiare con cui l’Autorità Garante ha deciso che né TIM né WINDTRE avrebbero comunicato “nei termini e secondo le modalità prescritti a favore degli utenti di telefonia fissa e mobile, le condizioni economiche delle offerte sottoscritte, limitandosi a riportare solo alcune delle informazioni necessarie nell’SMS inviato all’attivazione dell’offerta o in caso di superamento delle soglie di traffico”.
La sanzione
AgCom ha multato Tim per 116mila euro e WindTre per 174mila euro.