Col pretesto di eliminare completamente il rischio di bill shock (ovvero di perdita di controllo della spesa, in caso di connessione WAP/WEB accidentale), Vodafone rimodula ancora le tariffe base per la navigazione internet.
Le modifiche – che stanno arrivando in questi giorni via SMS a gran parte della clientela mobile – impattano sia le utenze ricaricabili che quelle in abbonamento mandando in pensione sia la vecchia tariffa a tempo che quella a volume: al loro posto una nuova tariffa a canone giornaliero.
Ma vediamola in dettaglio.
Per quanto riguarda il traffico WAP (da APN wap.omnitel.it e, dal 15 marzo, mobile.vodafone.it e iphone.vodafone.it):
- 1,50 euro IVA inclusa al giorno fino a 100 MB di traffico
- oltre tale soglia la tariffa sarà di 1,50 euro per 100 MB con scatti anticipati da 100 KB (dunque scatti da circa 1.5 cent)
- l’accesso alla homepage del portale Vodafone live! sarà gratuito
Invece per il traffico WEB (da APN web.omnitel.it) avremo:
- 5 euro IVA inclusa al giorno, fino a 500 MB di traffico
- oltre tale soglia giornaliera la tariffa sarà di 1 euro ogni 10 MB, tariffati a scatti anticipati di 100 KB (dunque scatti da circa 1 cent)
Queste nuove tariffe giornaliere sono già applicate di default a partire dal 15 gennaio su tutte le nuove SIM, o su quelle già attive ma che per motivi tecnici subiscono l’operazione di sospensione e riattivazione del servizio GPRS.
Tutte le altre utenze saranno progressivamente rimodulate tra il 15 febbraio e il 15 marzo; per le ricaricabili è possibile conoscere la data esatta della migrazione verso la nuova tariffa caso per caso, inserendo il proprio numero Vodafone in questa pagina dedicata (in questi giorni i clienti stanno comunque ricevendo degli SMS informativi riportanti la data esatta del passaggio).
Tutti i clienti in abbonamento, invece, usufriranno della nuova tariffa a partire dal 15 marzo, a meno che non facciano esplicita richiesta di mantenere le attuali condizioni tariffarie entro il 5 marzo. Possibilità non offerta ai clienti ricaricabili, i quali possono comunque avvalersi del diritto di recesso senza penali e restituzione del credito residuo ricaricato (data la modifica unilaterale delle condizioni di contratto).
Le motivazioni addotte da Vodafone, a nostro avviso, sarebbero risultate maggiormente credibili se il gestore avesse offerto a tutti (e non solo ai clienti in abbonamento) la possibilità di mantere le vecchie condizioni.
Se da un lato è vero che non ci sarà (quasi) più il rischio di prosciugare il credito per i navigatori incauti, dall’altro lato sembra emergere la volontà di “stangare” i navigatori più accorti, in particolare i (pochi) che ancora avevano la tariffa a volume (fuori commercio dal 2004, ndr) che con pochi centesimi al giorno potevano controllare la propria casella e-mail, oppure utilizzare la funzione A-GPS dei telefonini con navigatore integrato, o ancora mandare SMS semi-gratuiti grazie ai molti servizi on-line, tra cui ricordiamo i validi JackSMS o Skebby.
Tutti questi clienti dovranno quindi scegliere se attivare una delle opzioni internet di Vodafone o se cambiare gestore. Se nessun altro seguirà il cattivo esempio, con tutti gli altri gestori resta infatti possibile usufruire delle tradizionali offerte a volume (anche per i nuovi clienti) e spendere poco o niente per i casi appena citati (0.6 cent/KB con TIM, 0.3 cent/KB con Wind, gratis con 3 per sessioni inferiori ai 19 KB).
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