Il 2011 potrebbe essere l’anno della svolta per i tanti clienti Vodafone. Arriva sul mercato “retail” infatti la tecnologia delle femtocelle.
Il Gruppo Vodafone, dopo i test in essere già da febbraio 2008, ha dichiarato di lanciare ufficialmente per la clientela finale i primi dispositivi in alcuni dei suoi più importanti mercati, tra cui il Regno Unito, la Spagna, la Grecia e l’Italia.
Il lancio in anteprima, dichiara la stessa aziende, riguarda inizialmente 50 clienti tra privati, professionisti e grandi aziende – tra cui Klm Air France e il Gruppo Zara – in vista dell’apertura a tutti del servizio, prevista in questo primo semestre dell’anno.
Booster – questo il nome del servizio (nell’immagine una foto tratta da vodafone.co.uk) – in pratica aumenta la copertura perché riesce a portare il segnale della rete mobile in aree “indoor” dove solitamente – a causa di ostacoli naturali e non – riesce ad arrivare. E’ possibile così portare la rete UMTS anche in parti della propria casa, ufficio e/o azienda dove il segnale non sarebbe mai arrivati perché troppo tenue. Non solo, aumentano anche le prestazioni perché ha il segnale irradiato con la nuova tecnologia non è condiviso con altri clienti.
Come funziona? In pratica l’utente collega la femtocella alla propria rete Adsl che a sua volta tramite “Booster” crea di fatto una cella radiomobile ‘personale’ (si potranno scegliere i cellulari che si potranno agganciare al segnale creato, ndr) grazie alla quale si potrà telefonare e/o navigare in 3G. L’Adsl comunque necessaria per fare da backhauling.
Per chi è veramente in situazioni di digital-divide l’assenza delle offerte dati su doppino resteranno ancora fondamentali. Per gli altri invece è un’ottima opportunità magari per usufruire del segnale Vodafone in aree in cui lo stesso era difficile da avere.
I costi? Le prime anticipazioni rilasciate dalla stessa Vodafone al “Sole 24 Ore” parlano di un prezzo per i “consumer” oscillante tra i 150 e i 200 euro.