Con la presentazione ufficiale da parte di Vodafone di cui vi abbiamo dato notizia un paio di giorni fa, la nostra redazione ha ricevuto in prova un’esemplare del Samsung Nexus S che sarà ufficialmente in vendita sul mercato italiano dalla prossima settimana – presumibilmente già da lunedì 7 marzo 2011 – esclusivamente presso i punti vendita Vodafone e sul suo shop on-line. Gli altri operatori dovranno attendere ancora un po’ prima di poter commercializzare l’ultimo googlephone.
Dopo due giorni di utilizzo siamo qui a presentarvi i pregi e i difetti (pochi, a ben vedere), e le nostre impressioni generali con l’ausilio di foto dettagliate. Non ci dilungheremo troppo sulle caratteristiche tecniche che sono ormai note da mesi, né sull’offerta con cui sarà presentato al pubblico, avendone già parlato nello scorso articolo: vogliamo concentrarci esclusivamente sull’esperienza d’uso.
Per ingrandire le foto che seguiranno è sufficiente cliccare sulle stesse.
Per prima cosa diamo uno sguardo al contenuto della confezione. Il cellulare è corredato di tutti gli accessori più comuni: caricabatterie con attacco micro-USB, cavo dati, auricolari IN EAR e cartoline varie riguardo la garanzia e l’assistenza.
Davvero molto buoni gli auricolari, con inserti morbidi, comodi da indossare, offrono una qualità audio ottima per telefonare e per ascoltare la musica (con una buona enfatizzazione dei bassi che tuttavia non oscurano le altre frequenze) e isolano bene dai rumori esterni (fate attenzione quando siete in strada). Per quanto riguarda l’assistenza in garanzia, la cartolina all’interno della confezione invita ad iscriversi gratuitamente al servizio Samsung Exclusive, riservato a tutti i possessori di terminali di fascia alta, e che offre assistenza dedicata e privilegiata rispetto agli altri prodotti di costo inferiore.
Come ormai noto, il Nexus S è il primo smartphone ad utilizzare l’ultima versione di Android, denominata Gingerbread, e in particolare la versione montata nel terminale commercializzato da Vodafone è già aggiornata alla versione 2.3.3, che risolve alcuni bug riscontrati nelle primissime versioni del Nexus S commercializzate negli USA.
Sempre in riferimento alla versione statunitense, sappiamo bene che lo schermo della versione europea è differente: non Super Amoled Plus ma bensì il meno performante Super Clear LCD. Antonio Bosio – Product & Solution Director Samsung – ci ha spiegato in conferenza stampa che il ben collaudato processo produttivo degli schermi LCD era l’unico a garantire la disponibilità di prodotto sufficiente a coprire la domanda che Samsung prevede riguardo al Nexus S in Europa, ma trattandosi comunque dell’ultima evoluzione degli schermi a cristalli liquidi non-led, la differenza rispetto al Super Amoled è davvero minima ed impercettibile. Noi di Mondo3 possiamo confermare quanto affermato da Samsung. Ad esempio, guardando la barra nera delle notifiche in alto nello schermo, è praticamente impossibile distinguere il nero dello schermo dal nero del contorno del telefono, a meno che non lo si osservi inclinandolo (le nostre fotografie accentuano questo effetto e non rendono giustizia alla bontà dello schermo).
La sensoristica del Nexus S è migliorata rispetto al Galaxy S grazie alla presenza del giroscopio. Inoltre lo schermo ruota in modalità “landscape” sia verso destra che verso sinistra, per una maggiore versatilità di utilizzo e la gioia di tutti i mancini.
Continuando a parlare dello schermo, è impossibile non accorgersi della sua curvatura, che non riguarda semplicemente il vetro superiore ma tutta la matrice a cristalli liquidi. Tale curvatura rende il telefono più ergonomico nella presa e nell’utilizzo generale senza assolutamente distorcere l’immagine. Dalla foto qui a lato potrete apprezzare sia la curvatura quanto l’angolo di visione estremamente elevato: anche con il telefono quasi completamente di profilo è possibile osservare quanto visualizzato sullo schermo. Con uno schermo del genere, l’utilizzo di Google Maps e la navigazione web sono semplicemente un piacere, anche grazie al multitouch che gestisce fino a 5 tocchi contemporaneamente!
Non è il telefono più sottile che abbiamo mai visto, in particolare per colpa della bombatura nella parte inferiore, che tuttavia rende il telefono più maneggevole. In ogni caso il telefono non dà alcun fastidio anche all’interno della tasca dei jeans.
Il Nexus S è di fatto il gemello del precedente terminale di punta di Samsung, ovvero il Galaxy S. Hanno davvero molto in comune: stesso schermo da 4″ (anche se il Galaxy S ha il Super Amoled), stessi processore, memoria RAM e scheda video (probabilmente la combinazione hardware più performante attualmente in commercio), stessa fotocamera da 5 MP ma che nel Nexus S è corredata con un flash LED assente nel Galaxy. Per quanto riguarda la memoria interna per la memorizzazione di foto, musica e video, il Nexus è equipaggiato con ben 16 GB, il doppio rispetto al Galaxy, ma è sprovvisto di alloggiamento micro-SD, che tuttavia riteniamo abbastanza superfluo in questo caso. Il Nexus è inoltre del tutto assente di tasti fisici nella parte frontale, con solo un tasto per l’accensione dello schermo sul fianco destro e uno per la regolazione del volume sul fianco sinistro.
La vera differenza sostanziale è nel software: il Nexus S nasce con Gingerbread mentre il Galaxy S avrà solo successivamente un aggiornamento a questa versione.
La versione di Android installata nel Nexus S è inoltre quella ufficiale Google senza assolutamente nessuna personalizzazione da parte di Samsung, per offrire una pura Google Experience (come il predecessore Nexus One di HTC), con tutti i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta. Se da un lato questo terminale prediletto da Google sarà sicuramente il primo ad avvantaggiarsi di tutti i futuri aggiornamenti di Android, dall’altro lato mancano alcune funzioni non implementate direttamente da Google ma che – nel Galaxy S – sono state integrate da Samsung, come la radio FM e la possibilità di effettuare videochiamate “classiche”. Ci aspettiamo che queste funzioni saranno integrate direttamente da Google in futuro, incoraggiati anche dal fatto che Gingerbread è la prima versione di Android in grado di gestire la doppia fotocamera (al momento tale funzione è sfruttata da applicazioni di videochat via internet di terze parti).
Un’altra novità di Gingerbread è l’integrazione diretta nel sistema della funzionalità telefono internet per effettuare chiamate VoIP senza installare software di terze parti, come ad esempio per alcuni Symbian di fascia alta. Tale funzionalità è tuttavia a nostro avviso ancora da migliorare: in un primo confronto a parità di condizioni (stesso provider VoIP e stesso collegamento wifi) la qualità audio non ci è sembrata allo stesso livello del telefono internet integrato nei Symbian.
Tra le funzioni che invece ci hanno stupito positivamente troviamo il cosiddetto Kit auto, ovvero un’applicazione che trasforma momentaneamente l’interfaccia del telefono per renderne più facile l’utilizzo in automobile, magari durante la guida, senza distrarsi. In pratica fa apparire sullo schermo sei grossi bottoni immediatamente identificabili a colpo d’occhio per accedere al navigatore satellitare o per effettuare chiamate, il tutto anche con l’ausilio dei comandi vocali per selezionare i contatti o per impostare un indirizzo di destinazione. I comandi vocali funzionano molto bene e siamo rimasti colpiti dalla precisione con cui vengono eseguiti i comandi corretti e riconosciute praticamente tutte le parole.
Tali comandi vocali sono utilizzabili anche in modalità standard, ad esempio per dettare un SMS o un’e-mail invece di digitare con la tastiera, o per fare ricerche web con Google. Questa funzionalità non è una novità di Gingerbread, ma vogliamo sottolineare come sul Nexus S funzioni in maniera veramente ottimale con pochissimi errori.
Una piccola mancanza (che riguarda tanto il Nexus S quanto il Galaxy S) è l’assenza di un LED lampeggiante per le notifiche di SMS/chiamate perse quando lo schermo è spento, mentre un altro piccolo deficit riguarda il Bluetooth che è in versione 3.0 sul Galaxy S e in versione 2.1 sul Nexus S, ma non crediamo che qualcuno noterà mai la differenza. Degna di nota è invece la presenza della tecnologia NFC – ovvero Near Field Communication – che in futuro consentirà di effettuare micro pagamenti semplicemente avvicinando il telefono ai POS abilitati.
Per quanto riguarda l’utilizzo quotidiano, segnaliamo una più che buona durata della batteria da 1500 mAh (quasi due giorni con un utilizzo intensivo) e un’ottima ergonomia. Il Nexus S è infatti davvero piacevole al tatto, nonostante la cover sia interamente di plastica lucida nera, ma di ottima qualità e senza assolutamente alcun tipo di scricchiolio, con forse l’unico difetto di riempirsi velocemente di ditate. Il vetro dello schermo invece si sporca molto poco e va pulito raramente, ed è molto bello da vedere e da toccare.
In conclusione il nostro giudizio complessivo non può essere che positivo.
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