La nota Aduc della scorsa settimana
Il Tar del Lazio ha confermato una sanzione Antitrust – pari a 6 milioni di euro – del 2019 nei confronti di Vodafone, che si era prodigata nel non fornire informazioni sufficienti per comprendere le proprie offerte, aggiunta di costi non previsti e vincoli non indicati, nonché attivazione di servizi non richiesti. Insomma, tutto l’armamentario tipico di molte offerte che ancora oggi caratterizzano operatori del settore.
“Lascia con l’amaro in bocca il fatto che ci siano voluti 5 (cinque) anni perché il Tribunale amministrativo si esprimesse… ma – Giustizia italiana – questo “passa il convento”. E, siccome è possibile che Vodafone ricorra al Consiglio di Stato… prepariamoci a raccontarlo ai nostri nipotini, in un contesto in cui, anche grazie alla lentezza di queste pronunce, non possiamo escludere che saremo ancora a combattere contro chi considera i consumatori dei beoti a cui vendere ‘fischi per fiaschi’“, scrive Aduc.
La sentenza del Tar, comunque, è un segnale positivo: “Indica che non tutto è perduto e, forse, se riusciamo a far multare – magari con importi anche maggiori – queste “aziende pirata”, ci sta che prima o poi si convincano che non è sempre conveniente abbindolare i consumatori per fare business.
L’invito ai consumatori è di non fermarsi e rassegnarsi mai. Anche e soprattutto quando si ha a che fare con piccoli importi ché, anche se talvolta il fastidio è superiore all’eventuale rimborso del dovuto, ogni condanna nei confronti di queste aziende è un passo in più verso un mercato dove non ci si confronti solo tra chi è più furbo e presunto tonto, ma tra attori dell’economia, consumatori e aziende.”
Source aduc.it