Al MAXXI di Roma stamani imprenditori, innovatori, politici e giornalisti per l’#Internetday organizzato da AGI e Censis, che hanno presentato la prima edizione del Diario dell’Innovazione, dal titolo “Uomini, robot e tasse: il dilemma digitale”.Tra gli interventi da segnalare quello sul tema della banda larga e delle telecomunicazioni in generale da parte di Maximo Ibarra, CEO di Wind Tre, il più grande operatore di telefonia mobile in Italia.
“Oggi c’è una competizione infrastrutturale molto interessante e uno standard di tecnologia che permettono di scegliere sulle performance di banda larga – ha detto Ibarra. Grazie alle enormi potenzialità della tecnologia, il Paese e le aziende oggi hanno una grande occasione da non perdere, quella di poter superare gli ostacoli dovuti a dimensione e vincoli burocratici. La grande ragnatela di piccole e medie imprese nazionali, sempre grazie al digitale, precisa il manager, può avere a disposizione una vetrina mondiale per un nuovo grande sviluppo. E lo stesso vale per i cittadini. I giovani, continua Ibarra, con adeguate skills digitali, possono lavorare per le aziende e, soprattutto, costruirne di proprie”.
L’integrazione tra Wind e Tre, sottolinea Ibarra “sta andando molto bene, procediamo a passo spedito e sono già stati messi in piedi molti cantieri. Sulle sinergie siamo avanti e l’azienda si sta strutturando per avere un motore unico e operare sul mercato con due brand forti, con due posizionamenti complementari, che ci permettono di competere nel modo più efficace possibile”. Nello specifico Wind sarà rivolto prevalentemente alle famiglie e 3 ai millennials.
Wind Tre, inoltre, attraverso la collaborazione con Open Fiber, ha l’obiettivo di “portare la fibra a 2,2 milioni di unità abitative entro il 2017 e a oltre 3 milioni nel 2018. Per una grande azienda come Wind Tre, rileva l’AD, fare innovazione significa osservare con molta attenzione le start up che operano”.
Il manager riconosce inoltre che “il governo sta facendo uno sforzo importante per cercare di snellire, per dare più spazio alle aziende e responsabilizzarle. E noi – aggiunge – non solo cerchiamo di fare innovazione al nostro interno ma ci guardiamo anche attorno”.
Alla domanda del direttore di Agi Riccardo Luna e se cioè fosse ragionevole pensare al 2020 come data di chiusura del digital divide in Italia, Ibarra non ha avuto dubbi nell’affermare che questo “è molto probabile” in quanto “il Paese è nella fase di grande accelerazione in tal senso, l’aumento delle cabine di trasmissione della banda ultra larga sta procedendo a spasso spedito davvero”.
E c’è poi da segnalare un uso diverso della tecnologica mobile da parte degli italiani, grazie alla domotica. “E’ il segno del cambiamento in atto – ha detto Ibarra – laddove l’utente per noi aziende di tlc non è più il singolo ma la famiglia. L’emblema è la domotica, il suo uso, che indica la centralità della casa come elemento di sviluppo futuro per una ottimizzazione della vita lavorativa, ma anche familiare. Basta pensare all’uso da remoto che si può fare controllando la sicurezza della propria abitazione o il consumo degli elettrodomestici”.
Sul tema delle tasse ai giganti del web “occorre dare una risposta organica europea” ha detto l’AD, puntualizzando che bisogna “evitare asimmetrie geografiche. Non e’ solo un tema italiano – ha aggiunto – ma mondiale”.
Fonte: Media Communication WindTre