5G, al via la sperimentazione a Prato di Wind Tre e OpenFiber

by Andrea Trapani

Le due aziende si sono aggiudicate il bando del MISE per lo sviluppo della tecnologia e l’abilitazione di nuovi servizi nel comune toscano e a L’Aquila.

Costruire una “Città 5G” in cui famiglie e imprese possano beneficiare di servizi innovativi che interessano ambiti come la salute, la mobilità, la sicurezza, la prevenzione e la gestione delle emergenze. Con questo obiettivo Open Fiber, società compartecipata al 50% da Enel e Cassa depositi e prestiti, e Wind Tre realizzeranno un progetto sperimentale sulla tecnologia 5G nelle città di Prato e L’Aquila, dopo essersi aggiudicate, lo scorso settembre, il bando pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico. In particolare, la sperimentazione pre-commerciale 5G riguarderà la porzione di spettro 3.6-3.8 GHz nell’area 2 di Prato e L’Aquila (attraverso l’utilizzo dei diritti d’uso delle frequenze da 3.7-3.8 GHz) e durerà fino al 31 dicembre 2021.

La sperimentazione, anche se indirizzata a due ambiti territoriali ben definiti come le città di Prato e de L’Aquila, presenta caratteristiche replicabili a livello nazionale ed europeo. Open Fiber e Wind Tre, che hanno unito in questa iniziativa competenze, infrastrutture e investimenti, sono impegnate singolarmente in due importanti progetti di infrastrutturazione BUL (Banda Ultra Larga) in Italia. Open Fiber sta realizzando una rete interamente in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber To The Home – fibra fino a casa), in grado di raggiungere velocità fino a 1 Gigabit al secondo (Gbps) sia in download che in upload e di supportare tutte le potenzialità delle tecnologie che saranno sviluppate nei prossimi anni. Wind Tre si sta concentrando sul più grande piano attualmente in corso di integrazione e ammodernamento di una rete radiomobile, che porterà alla realizzazione di una rete con oltre 21mila siti radio operanti con tecnologie 2G, 3G, 4G, 4.5G in tutto il territorio italiano. Entrambi i progetti operano in sinergia con lo sviluppo di reti 5G, che prevedono una capillare presenza dei siti radio al fine di abilitare servizi ad elevata capacità e/o bassissima latenza, in grado di gestire un numero molto alto di dispositivi.

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La sperimentazione di Prato e L’Aquila coinvolge Università (Firenze, Polo di Prato, L’Aquila, Genova, Bologna), centri di ricerca (come Fondazione Bruno Kessler, Nextworks), aziende (tra le altre, edistribuzione di Enel, ZTE, Estra). La tecnologia 5G non è una semplice evoluzione delle attuali reti broadband, ma è una nuova tecnologia con un enorme potenziale sia in termini di rete che di servizi. Con la sua diffusione su larga scala sarà infatti possibile migliorare il sistema di assistenza alla salute, ottimizzare la distribuzione dell’energia elettrica e garantire ai cittadini una maggiore sicurezza, grazie a sistemi di videosorveglianza e di viabilità intelligente.

L’evoluzione delle telecomunicazioni è un passaggio fondamentale per lo sviluppo economico e sociale dell’Italia di oggi, proprio come è avvenuto con la costruzione della rete autostradale negli anni Sessanta” ha dichiarato Tommaso Pompei, amministratore delegato di Open Fiber. “La città di Prato inaugura il nostro modello di Città 5G: un ampio ecosistema aperto a cittadini, pubbliche amministrazioni, industria, università e centri di ricerca con l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei servizi e creare nuove opportunità di crescita. Per questo siamo orgogliosi di prendere parte a questa sperimentazione insieme a Wind Tre, ai numerosi partner e ai centri di eccellenza che partecipano al progetto”.

Wind Tre, in partnership con Open Fiber, ha l’obiettivo di investire e di sviluppare la rete e l’ecosistema 5G a Prato e a L’Aquila. Siamo fieri di collaborare in questo progetto con soggetti pubblici e privati. Ciò rappresenta, infatti, un passo decisivo nella creazione di partnership in grado di accelerare il processo di digitalizzazione in Italia”, ha detto Jeffrey Hedberg, CEO di Wind Tre. “Il 5G non è solo velocità, ma è una tecnologia che crea un ecosistema per innovare e portare sul mercato applicazioni e soluzioni in ambiti diversi: telemedicina, education, smart home, smart cities e realtà aumentata. Questa – conclude Hedberg – è una priorità per l’Europa e permetterà all’Italia, in particolare, di valorizzare competenze, persone, partnership e innovazione nel suo percorso di Digital Transformation”.