Presentato il report I-Com e Join Group in collaborazione con WINDTRE
Le aziende che investono nell’adozione di pratiche sostenibili finalizzate al miglioramento del proprio impatto su ambiente e persone registrano una serie di benefici, di breve e lungo periodo. Tra i fattori che avranno il maggior impatto in termini di sostenibilità ambientale e sociale, le imprese mettono al primo posto il cloud computing, le competenze digitali e la cybersecurity, insieme alla dematerializzazione, all’automazione e alla flessibilità dei processi.
Centrale, quindi, il ruolo della connettività, in particolare del 5G, in grado di abilitare l’uso dell’IoT e della domotica.
Sono questi alcuni dei temi principali che emergono dallo studio “Le transizioni gemelle: digitale e sostenibilità alleati per cambiare l’Italia” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e Join Group (società benefit di business advisory) nell’ambito di Futur#Lab, il progetto nato dalla collaborazione tra I-Com e WINDTRE con l’obiettivo di contribuire agli scenari telco in Italia e al ruolo fondamentale del settore nell’accompagnare la transizione digitale, anche nella cornice del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
In merito alla diffusione delle reti di nuova generazione, l’Italia risulta ancora indietro rispetto ai Paesi più avanzati in termini di copertura 5G standalone, che a maggio 2021 raggiungeva appena il 7,3% del territorio nazionale. Le intenzioni di investimento degli operatori, però, mostrano per il 2026, anche senza intervento pubblico, una copertura del 95% del territorio nazionale, con le regioni del Mezzogiorno che presenterebbero una copertura vicina al 100%.
Secondo lo studio, le tecnologie digitali svolgono già adesso un ruolo essenziale per accelerare la transizione verso modelli di sostenibilità. In particolare, appare fondamentale sostenere le piattaforme cardine della Digital Transformation, ovvero l’infrastrutturazione del 5G per l’abilitazione dei servizi propri dell’IoT e dei relativi vantaggi in termini di efficienza e sostenibilità, e incentivare il digitale applicato al tema della decarbonizzazione mediante politiche che favoriscano l’efficientamento degli spostamenti, la dematerializzazione dei processi, la gestione più efficiente delle operations (es. data center) e l’incremento delle attività di monitoraggio e valutazione degli impatti.
A questo proposito, una proposta centrale appare quella di finanziare voucher per l’acquisto di tecnologie più performanti e più sostenibili, sia da parte delle imprese finali che degli enti che fanno capo alla PA. A livello aziendale, potrebbe essere utile prevedere vantaggi fiscali per le reti private aziendali 5G, ad esempio con tecnologie SD-Wan, in particolare per l’automazione dei processi industriali nell’ottica Industria 4.0 / Transizione 4.0. In questa direzione anche la proposta, rimarcata da diverse aziende rispondenti, di lanciare una campagna di comunicazione istituzionale per promuovere la cultura digitale e diffondere una corretta informazione sul 5G.
L’indagine è stata presentata a Roma nel corso della seconda tavola rotonda di Futur#Lab alla quale hanno partecipato, oltre al presidente I-Com Stefano da Empoli e al direttore External Affairs and Sustainability di WINDTRE Roberto Basso, la presidente di Join Group Alessandra Bucci e il direttore dell’area digitale di I-Com Lorenzo Principali – che hanno illustrato la ricerca – il presidente di Assobenefit Mauro Del Barba, il presidente di Fondazione per la sostenibilità digitale Stefano Epifani, il professore di Marketing, innovazione e sostenibilità dell’Università di Roma Tre Carlo Alberto Pratesi, l’Head of Networks & Managed Services Ericsson Italia e Sud Mediterraneo Massimo Basile, il direttore Finance & Corporate Affairs di Sogei Lucia Fioravanti, la direttrice Sustainability and Quality Certification WindTre Federica Manzoni, l’External Relations, Communication & Sustainability Director di Inwit Michelangelo Suigo, la deputata PD membro della Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni Enza Bruno Bossio, il deputato IV membro della Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni Marco Di Maio e il deputato della Lega membro della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici Tullio Patassini.