Presentato lo studio “No Tlc, No Transizione 4.0” realizzato da I-Com in collaborazione con WINDTREPiù sicurezza e produttività per le imprese che adottano nuove soluzioni di connettività. Con la revisione del Piano Transizione 4.0 la possibile svolta
La digital transformation ruota in larga misura intorno all’adozione di tecnologie innovative, come l’intelligenza artificiale, l’Internet of Things e il cloud, tutte accomunate dalla necessità di disporre di nuove soluzioni di connettività. Tuttavia, le infrastrutture di rete abilitanti non rientrano nei meccanismi di incentivo previsti nel quadro di Transizione 4.0 e questo rende meno efficaci le azioni a sostegno della trasformazione digitale delle aziende italiane.
È il tema al centro dello studio “No Tlc, No Transizione 4.0” realizzato nell’ambito di Futur#Lab, il progetto promosso dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e WINDTRE, in collaborazione con Join Group e con la partnership di Ericsson e Inwit.
No Tlc, No Transizione 4.0
Per valutare e approfondire i vantaggi percepiti dalle imprese nell’introduzione di nuove soluzioni di rete e connettività, I-Com ha condotto un’analisi su 87 aziende e organizzazioni che hanno adottato le reti SD-WAN (Software-Defined Wide Area Network), chepermettono di ottimizzare le infrastrutture esistenti garantendo un aumento delle prestazioni. Dall’indagine, svolta sulla base dei dati forniti da Fortinet, è emerso come l’introduzione di soluzioni SD-WAN abbia comportato un aumento della sicurezza di retenel 70% dei casi analizzati. Il 43% delle imprese osservate ha riscontrato un miglioramento della qualità del servizio offerto ai clienti e un miglioramento della performance di rete, mentre il 40% ha rilevato miglioramenti nella gestione delle connettività tra le filiali e con il lavoro da remoto. Inoltre, nel 38% dei casi è stata osservata una riduzione dei costi. Guardando alla composizione del campione, si osserva come la tecnologia SD-WAN abbia ricadute positive a prescindere dal settore di appartenenza.
Lo studio sottolinea inoltre come le misure a supporto della transizione digitale delle aziende italiane, che si susseguono dal 2016 con il Piano Nazionale Industria 4.0, abbiano mostrato maggior propensione verso il sostegno a soluzioni di acquisto di tecnologie e macchinari. Ad oggi, nonostante le numerose modifiche introdotte – e in attesa dell’annunciata revisione del Piano Transizione 4.0 – le nuove tecnologie di connettività non rientrano ancora nei meccanismi di incentivo. Gli stessi voucher per la banda ultralarga non consentono alle micro, piccole e medie imprese di accedere ai benefici per l’installazione di fibra ottica dedicata ad alta capacità(superiore a 1 Gbps), né l’installazione di reti private basate su protocollo 5G o di rete intelligente basate sul software SD-WAN. Si tratta di un vulnus che rischia di depotenziare le opportunità in termini di efficienza e competitività insite nel paradigma 4.0, considerato che le più avanzate tecnologie di connettività fisse e mobili costituiscono il principale fattore abilitante la transizione digitale del tessuto produttivo nazionale.
L’indagine è stata presentata a Roma nel corso della quarta tavola rotonda di Futur#Laballa quale hanno partecipato, oltre al presidente I-Com Stefano da Empoli e al direttore Public Affairs di WINDTRE Francesca Chiocchetti, il senior advisor di Join Group Riccardo Capecchi, la vicepresidente di I-Com Silvia Compagnucci e il direttore dell’area digitale di I-Com Lorenzo Principali – che hanno illustrato la ricerca –, il partner di Baker McKenzie Raffaele Giarda, il professore di Sistemi per l’Elaborazione delle Informazioni Università degli Studi di Napoli Federico II e Scientific Director Apple Developer Academy Giorgio Ventre, il vicepresidente di Federmeccanica Corrado La Forgia, il team lead Telco Managed Security Service Provider South Center Italy & Malta di Fortinet Renzo Ghizzoni, il Government & Industry Relations Director di Ericsson Telecomunicazioni Antonio Sfameli, l’External Relations, Communication & Sustainability Director di Inwit Michelangelo Suigo, il deputato Azione-Italia Viva-Renew Europe Commissione Finanze Mauro Del Barba e la deputata FdI in Commissione Bilancio Ylenja Lucaselli.