Il Gruppo cinese Ck Hutchison, che detiene il controllo di WindTre, ha svalutato l’asset italiano di 1,3 miliardi di euro, secondo quanto riportato nel bilancio della casa madre cinese che il Corriere delle Comunicazioni ha riassunto in un pezzo dedicato.
Tale svalutazione è stata attribuita alle entrate e ai margini in ribasso, causati dalla forte competizione sul mercato italiano e dal peggioramento delle condizioni economiche nel paese. Il management ha tenuto conto delle prospettive di rallentamento dell’economia italiana nel condurre il test di deterioramento annuale del 2022.
Valutazioni di Ck Hutchison
Per il test di deterioramento annuale del 2022 per Wind Tre, l’importo recuperabile è stato determinato sulla base del calcolo del valore d’uso (Viu), risultando superiore al fair value less costs of disposal (Fvlcd).
Il Viu è stato misurato utilizzando una proiezione dei flussi di cassa attualizzati per il periodo coperto dalla previsione e un valore terminale calcolato alla fine del periodo di previsione. I calcoli hanno utilizzato proiezioni dei flussi di cassa basate sull’ultimo budget finanziario che copre un periodo di cinque anni dal 2023 al 2027. Il piano industriale, approvato nel quarto trimestre del 2022, riflette la riduzione delle aspettative di crescita e dei ricavi da servizi, oltre all’aumento della concorrenza nel mercato italiano.
Performance del 2022 di WindTre
WindTre ha chiuso il 2022 con un utile operativo in calo del 69% a 188 milioni e un EBITDA in calo del 19% a 1,343 miliardi. Ciò è principalmente attribuibile al calo dei volumi all’ingrosso, che ha portato a una riduzione del 6% dei ricavi a 3,947 miliardi, ai maggiori costi operativi per lo sviluppo della rete e a un’incidenza del 13% di inflazione sui costi dell’energia. La base clienti è diminuita del 2% a 20,1 milioni, mentre quella dei clienti attivi è scesa dell’1% a 18,8 milioni.
Possibile Scorporo della Rete
Fonti di indiscrezioni suggeriscono che WindTre stia considerando seriamente la cessione di parte dell’asset di rete, attraverso un piano di societarizzazione simile a quello di Tim.
Sembra esserci interesse da parte del fondo svedese di private equity Eqt, il quale potrebbe acquisire la maggioranza della nuova società in cui si prevede che si trasferiscano 2.000 dipendenti su 6.500 della compagnia.
Trattative di fusione in Scandinavia
In aggiunta, secondo quanto riportato dal Financial Times, l’operatore di telecomunicazioni scandinavo Telenor è attualmente in trattative con Ck Hutchison per una fusione delle attività in Danimarca e Svezia. Le trattative sono in fase iniziale, ma sembrano essere parte della strategia di Ck Hutchison di alleggerire le proprie attività. La fusione proposta potrebbe portare a un consolidamento significativo nel settore delle telecomunicazioni in Scandinavia.
In sintesi, la svalutazione dell’asset da parte di Ck Hutchison evidenzia le sfide in corso nel mercato delle telecomunicazioni italiano, mentre le trattative di fusione e il possibile scorporo della rete indicano il dinamismo e la ricerca di soluzioni strategiche da parte di WindTre in risposta a un ambiente competitivo in evoluzione.